Freitag, Februar 16, 2007

Wochenende

Hey ho, also das war mal wieder eine Woche,wioe schnell die zeit hier vergeht nicht gnaz so schnell wie auf hawai'i,aber naja schon sehr schnell,naja sagt ja auch sehr viel über das Subjektive Emfpinden aus,wenn ich mich da nicht ganz irre!Na jetzt geht es aber auch langsam los,mikt Zimemr suche und so!..Wir gehen heute abend ins Yesterday,eine KneipenDisco mit fast nur Grufities,aber gnaz netter musik na ich bin ja mal gespannt,euch ein schönes Wochenende und Aloha! der jacek

9 Comments:

Anonymous Anonym said...

GLI EDITORIALI DI ANTONELLO DE PIERRO DIRETTORE DI ITALYMEDIA.IT


Finalmente liberi!

di Antonello De Pierro

Era ora! La legge che pone fine all’obbligatorietà del servizio di leva è finalmente una realtà. Termina così la girandola di amarezze e delusioni che la stragrande maggioranza dei nostri giovani, chiamati ad assolvere gli obblighi di leva, è stata da sempre costretta ad incassare, perdendone abbondantemente il conto. Il festival dell’ingiustizia, delle assegnazioni e dei trasferimenti incredibili, decisi al tavolo delle raccomandazioni e dei clientelismi, senza nessuna logica o pudore di sorta: soldati spediti da Palermo a Udine, braccia “rapite” dallo Stato a famiglie bisognose, e rampolli privilegiati, parcheggiati nell’ufficio dietro casa. Il Rubicone della vergogna, attraversato sfacciatamente dai burattinai degli uffici di leva e delle caserme, muovendo inesorabilmente i fili del destino di ragazzi impotenti, spesso sacrificati sull’altare di frustrazioni personali dei superiori, finalmente sta per prosciugarsi. La “pacchia” dei graduati, abilissimi nel sottomettere giovani inermi, facendosi scudo con le opinabilissime leggi militari, che schiacciano, marciandoci sopra con i cingoli, la loro dignità, inizia a intravedere il tramonto. Chi pulirà le caserme, i “cessi” putridi e puzzolenti, le stanze e gli uffici degli ufficiali e dei “marescialloni” spocchiosi? Chi spazzerà i cortili per ore, spettacolo preferito dalle pupille dei graduati, attenti affinché venisse raccolta anche la “cicca” più minuscola (ottimo esercizio per chi avesse voluto impiegarsi come operatore ecologico al termine del servizio di leva, ma perfettamente inutile per la formazione di un soldato)?Chi impartirà lezioni gratuite di latino, greco, matematica o fisica ai figli “somari” di colonnelli e generali, quando il ragazzo laureato preferirà affrettassi a trovare qualche spiraglio nel muro di gomma del mondo del lavoro, piuttosto che seppellire un anno della sua vita nello squallido grigiore di una caserma? Particolarmente difficile appare in questi giorni penetrare quel guscio di riservatezza, che protegge come un’armatura l’universo militare dal mondo dei civili. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha dribblato con sorprendente abilità la richiesta di un’intervista da parte del nostro giornale. Ma noi, che non amiamo assolutamente mettere il morso alla nostra inarrestabile voglia di verità, non possiamo sorvolare su gravi episodi legati alla moritura “naja”, nutrendoci al banco della nostra esperienza diretta, dove troviamo ricordi che ancora passeggiano vivi nella nostra memoria. Come possiamo non toglierci il sassolino dalla scarpa, foderandoci gli occhi con il prosciutto, di fronte alla verità che preme per scivolare tra le righe di un foglio provvisorio di giornale? Per ognuno un film lungo un anno e con all’incirca lo stesso copione, fatto di angherie, soprusi, arbitrarie privazioni della libertà personale. Un anno trascorso vivendo di nulla ai margini del nulla, con la rassegnazione pronta a spegnere immediatamente qualsivoglia ruggito di vitalità. Finalmente si volta pagina. Agli occhi di chi scrive la memoria mette a fuoco fotogrammi spaventosi. Ragazzi avviluppati dalla spirale del sistema militare, privati della volontà, della dignità stessa di esseri umani, ridotte a puro sussurro. Costretti a subire turpiloqui e ingiurie a più non posso, senza la possibilità di reagire; a mangiare con le mani e ad elemosinare un bicchiere d’acqua nella desolazione dell’Ospedale Militare di Firenze; a dormire con cinque coperte e cinque maglioni in gelide camerate senza riscaldamento (naturalmente nelle camere confortevoli degli ufficiali il caldo era insopportabile); a subire incredibili atti di “nonnismo”, a fare flessioni sulle braccia, portando il naso a due dita da una nauseante quantità di “merda”, troneggiante in bella mostra sul biancore di una “turca”. E molto altro congelato nei file mnemonici degli sventurati protagonisti. Spesso qualcuno più debole non ha retto e ha deciso di chiudere i conti con la vita prima del congedo. Con sorprendente rapidità, sugli scandali sanguinolenti, è sceso sempre puntualmente il velo del silenzio e dell’omertà.
Tutto ciò sarà presto finito. Finalmente!

http://www.italymedia.it

Sonntag, Februar 18, 2007

 
Anonymous Anonym said...

Wußte gar nicht, dass Du italiensisch sprichst. ;)

Aloha alter Freund. Dachte ich schreib Dir hier auch mal wieder was rein. Freu mich schon auf die Odysee-DVD. So muss man die ja schon fast nennen. ;)

Auf meinem Blog tut sich auch immer wieder etwas. So veröffentliche ich dort immer ein paar Fotos. Habe ich zumindest vor.

Wünsch dir noch eine schöne Woche. Mahalo. Matthias

Dienstag, März 27, 2007

 
Anonymous Anonym said...

Moin Jacek!

Das Yesterday ist aber echt sehr empfehlenswert, war am letzten Freitag auch da, war echt richtig nett, auch wenns etwas angeranzt und gruftig ist...Spaß hat man trotzdem :)


Schöne Grüße vom Assistent der Assistentin :)

Hauke

Dienstag, Mai 29, 2007

 
Anonymous Anonym said...

ist deine Seite eigentlich jetzt ein-
geschlafen oder kommen noch ein paar
Mitteilungen aus Wissenschaft und
Zukunft??

Montag, Juni 11, 2007

 
Blogger ula said...

hallo jacek,

hast du eine schwester namens jana? wenn ja, wie ist ihr 2ter vorname?

gruß ula

Sonntag, Oktober 21, 2007

 
Anonymous Anonym said...

I inclination not acquiesce in on it. I think nice post. Specially the title attracted me to be familiar with the intact story.

Freitag, Januar 15, 2010

 
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Freitag, März 12, 2010

 
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Sonntag, März 10, 2013

 

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